(Ansa) Si è dimesso Marcello Caruso, presidente dell’Amia, l’ex municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo. "Con la consapevolezza di aver onorato il mandato con il massimo impegno e trasparenza – dice – faccio un passo indietro per profondo senso di responsabilità e amore per la città e l’azienda". L’azienda, che ha un buco di 150 milioni di euro, è stata al centro di enormi polemiche per la protesta dei dipendenti che invocavano maggiore sicurezza sul lavoro e certezze sul futuro della società. L’agitazione ha causato ritardi nella raccolta dei rifiuti sfociata in una vera emergenza, risolta grazie all’intervento della Protezione Civile. "Riteniamo – continua Caruso – che le attuali condizioni dell’azienda oggi necessitino di una ‘governance’ straordinaria con competenze diverse che vanno al di là delle attribuzioni dell’attuale cda e che possa avviare l’azienda verso un processo di improcrastinabile riequilibrio e rilancio. In questi pochi mesi il cda ha operato, col dovuto raccordo con l’aministrazione comunale, in tal senso ispirandosi a criteri di massimo rigore e contenimento dei costi aziendali, contribuendo ad affrontare una profonda crisi finanziaria che ne ha condizionato l’attività".
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“faccio un passo indietro per profondo senso di responsabilità e amore per la città e l’azienda”
Io non c’ero ma la parte più bella deve essere stata quando ha fatto il passo indietro ed è inciampato su un sacchetto dell’immondizia, sapientemente non raccolto da quei netturbini irresponsabili che si sono rifiutati di lavorare senza sicurezza sul lavoro.
Credo sia evidente come il neo, ed ora ex, presidente Caruso si sia accorto che qualunque cosa si farà per Amia, sarà più grande di lui.
Il vuoto che lascia, SPERO, sia ricoperto da una società privata.
Certo, sarà difficile trovare qualcuno a dirigere un’azienda con 150 milioni di buco.
Non so se fa veramente bene a dimettersi, fatto sta che i veri responsabili della situazione nella quale versa l’AMIA sono i dirigenti della passata gestione con in testa Galioto (inquisito) e con la complicità di Cammarata che non ha voluto sporgere querela contro di loro (voglio ricordare che alcuni alti dirigenti erano al loro posto durante la presidenza Galioto e lo sono tuttora)……cambiare tutto affinchè non cambi nulla
150 Milioni ? Ma è lo stesso buco di cui parlavano i giornali sul Comune di Catania.
Siamo ormai cotti. Come poter tappare un buco simile per una ex-municipalizzata ? Sarebbe meglio che se ne occupi un’altra azienda a smaltire i rifiuti. Per non palrare della raccolta differenziata e del termovalorizzatore: per entrambi siamo in alto mare.
La mia impressione è che, in questa città, chiunque voglia ricondurre la gestione di un’azienda, o di un qualsivoglia ente, ai principi di efficienza, economicità di gestione e riduzione degli sprechi, avrà sempre vita durissima.
E questo perchè purtroppo ormai la mentalità consolidata qui da noi (intendo dire dei nostri politici) è che certe aziende debbano servire per fini clientelari, ovvero come bacino elettorale, piuttosto che come “garanti” dei servizi necessari ed indispensabili ad una città civile.
La mia solidarietà a Caruso, una persona per bene.